Dal passato non si fugge: lo si attraversa. La psicoterapia è il viaggio che lo rende possibile.
Spesso aspettiamo di avere tutte le risposte, ogni dettaglio chiaro, ogni incertezza dissolta prima di cambiare.
Ci convinciamo che la chiarezza sia la condizione per agire. Ma la verità è che la trasformazione non arriva dopo la decisione, comincia con essa.
A volte basta un passo, anche incerto, anche piccolo per iniziare a muovere qualcosa dentro di noi.
È in quel movimento che cominciamo a diventare altro, ancor prima di sapere dove ci porterà.
Ci prendiamo cura di persone come te.
Ti aiutiamo a ritrovare chiarezza e forza interiore se ti senti...
In alcune relazioni si ha la sensazione di dare più di quanto si riceve, di parlare senza essere davvero ascoltati. A volte, nonostante gli sforzi, qualcosa di sé resta invisibile allo sguardo dell’altro. Ci si interroga allora su dove stia la colpa: se si chieda troppo, se le cose debbano semplicemente andare così o se non si sappia “stare in una relazione”. Ma, forse, non si tratta di colpa. Forse è solo la ripetizione di un modo antico di cercare amore, che oggi non trova più spazio. Riconoscerlo è l’inizio di un movimento nuovo: quello che permette alla parola, finalmente, di incontrare ascolto.
Quando perdiamo qualcuno, il mondo non è più quello di prima.
Non perdiamo solo una persona: perdiamo anche una parte di noi, quella che esisteva nella relazione con l’altro.
È questo che lascia il vuoto più profondo: un vuoto che non si riempie, ma che si può imparare a conoscere.
Il dolore, allora, non è solo mancanza: è il segno di un legame che continua a vivere dentro di noi, e che chiede di essere trasformato.
Nel lavoro analitico, questo dolore può trovare parola, forma e significato.
Ci sono assenze senza nome: a volte la persona è ancora viva, ma il legame con lei non esiste più. Si continua a cercare l’altro dentro di sé, nei ricordi e nei pensieri che non smettono di tornare. È un lutto invisibile, perché ciò che manca non è solo l’altro, ma la parte di noi che in quella relazione si era riconosciuta. Nel percorso analitico, questo vuoto può trasformarsi da ferita a spazio di conoscenza: lì dove qualcosa è venuto meno, può nascere qualcosa di nuovo.
Ogni cambiamento, anche quando desiderato, porta con sé una quota di perdita. È per questo che spesso restiamo fermi, pur sapendo che il punto in cui siamo non ci appartiene più. La paura di lasciare andare ciò che conosciamo – anche quando fa male – può essere più forte del desiderio di aprirsi al nuovo. Ma il sintomo, l’inquietudine, la stanchezza che proviamo sono segnali: parti di noi che chiedono un movimento, un passo. In analisi si impara a riconoscere questa tensione, a darle voce, e a scoprire che il cambiamento non è una minaccia, ma una possibilità di rinascita.
A volte è proprio un imprevisto a condurci dove dobbiamo essere.
I fallimenti, le deviazioni, le cadute: dietro ognuna di esse può celarsi un’opportunità. Anche quando sembra tutto perduto, il nostro inconscio — più saggio di noi — ci guida verso ciò che davvero desideriamo, anche se non lo riconosciamo subito.
Le strade che sembrano portarci lontano dai nostri piani, spesso, sono quelle che ci riconducono alla nostra verità più profonda.
Siamo la Dott.ssa Federica Beglini e il Dott. Simone Evangelista.
Siamo psicologi e psicoterapeuti ad orientamento psicodinamico. Nel nostro lavoro offriamo uno spazio di ascolto autentico, dove poter esplorare la propria storia, le emozioni e i legami che danno forma alla vita psichica. Crediamo che ogni sintomo, ogni crisi o difficoltà rappresenti un passaggio possibile verso una nuova comprensione di sé.
Ogni percorso è unico: per questo accompagniamo ciascuna persona nella ricerca del proprio modo di stare nel mondo, favorendo una trasformazione profonda e duratura — non solo un sollievo momentaneo. Il nostro obiettivo è restituire significato all’esperienza, permettendo di vivere relazioni più libere e una vita più aderente ai propri desideri.
Comprendere per trasformare.
Il nostro orientamento è psicodinamico: uno sguardo che va oltre il sintomo, per comprendere le radici emotive e relazionali del proprio malessere. In terapia non cerchiamo risposte immediate o soluzioni preconfezionate, ma accompagniamo a dare senso a ciò che accade dentro di sé. Attraverso il lavoro analitico, diventa possibile riconoscere i propri meccanismi profondi, sciogliere i propri nodi emotivi e aprirsi a un cambiamento reale che nasce sempre dalla consapevolezza.
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Alcune testimonianze dei nostri pazienti.
Un ambiente accogliente e riservato.
Lo studio è pensato come un luogo di quiete, dove le parole possano trovare il proprio tempo e la propria forma. Ogni incontro è un tempo dedicato a te, in cui poter sostare, pensare, e lasciare che qualcosa di nuovo prenda forma.
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Qui trovi le domande che ci fanno più spesso.
FAQ
Il percorso in presenza ti offre l’esperienza di un incontro diretto con il terapeuta nel nostro studio, uno spazio pensato per garantire accoglienza e riservatezza.
Optare per il percorso online, invece, richiede una valutazione della situazione specifica, al fine di accertare se la modalità online possa essere o meno uno strumento efficace per il percorso di terapia.
Differentemente da quanto si creda, la modalità online e la modalità in presenza non sono esattamente la stessa cosa: c’è molta differenza, infatti, tra il recarsi fisicamente nello studio del terapeuta – spazio neutro, che può diventare realmente un posto sicuro in cui sentirsi liberi di esprimersi – e il connettersi dalla propria casa, spazio nel quale rivestiamo numerosi ruoli (moglie/marito, compagna/o, coinquilina/o, figlia/o, mamma/padre, lavoratrice/lavoratore, etc.).
La durata del percorso è variabile e non è possibile stimarla a priori.
Esplorare il proprio mondo interiore ed i propri meccanismi inconsci richiede un tempo che non si può quantificare, perché ogni individuo è diverso e diverse sono le storie di vita, i vissuti emotivi, le sofferenze da elaborare. Con pazienza e con costanza si possono raggiungere risultati significativi in termini di benessere e miglioramento di sé e delle proprie relazioni.
No, il primo colloquio, come tutti gli altri colloqui, è a pagamento.
A differenza di quanto si tendi a pensare, il primo colloquio non è una “semplice chiacchierata”, ma un momento molto intenso che richiede da parte del terapeuta massima attenzione nei confronti della tua storia. La psicoterapia si basa su una relazione ed il primo colloquio è uno dei momenti più delicati del percorso: è estremamente importante capire se tra due persone – paziente e terapeuta – può nascere o meno quell’alleanza necessaria alla terapia stessa.
La psicoterapia di coppia è pensata per coppie che vogliono migliorare la loro relazione, superare conflitti o semplicemente comunicare meglio. Se vi sentite bloccati in dinamiche negative, avete difficoltà a capirvi o desiderate ritrovare l’armonia, questo percorso può offrirvi uno spazio sicuro dove esplorare insieme le difficoltà e trovare soluzioni concrete.
Ogni seduta ha una durata di circa 50-60 minuti. Durante questo tempo, potrai parlare liberamente delle tue difficoltà, mentre noi ti guidiamo con domande e riflessioni per esplorare i tuoi pensieri e le tue emozioni. L’obiettivo è creare un dialogo aperto e autentico, dove sentirti ascoltato e compreso.
Il percorso terapeutico è sempre basato sulle tue esigenze e sul tuo benessere. Se per qualsiasi motivo senti che non è il momento giusto o che non ti senti a tuo agio, puoi discuterne con il terapeuta, che potrà aiutarti ad esplorare le tue emozioni e a prendere la decisione migliore per te.
Sì, se la disdetta viene comunicata nella giornata stessa della seduta.
La psicoterapia è un percorso basato sulla relazione tra paziente e terapeuta, motivo per cui è importante rispettare il setting relazionale instaurato.
Andare incontro alle esigenze di tante persone non è affatto facile e, spesso, “incastrare” gli appuntamenti richiede un’organizzazione meticolosa. Per questa ragione, disdire una seduta con poco preavviso o chiedere una variazione di orario nella stessa giornata, crea un disagio nel sistema organizzativo che non ci consente di accogliere la richiesta.